lunedì 9 febbraio 2009

» Capitolo III

Matteo viaggiava a gran velocità, quando incrociò due macchine della polizia che procedevano a sirene spiegate.
“I rinforzi che aveva chiesto Patterson” pensò.
Fermò di colpo l’auto e scese alzando le mani.
Dopo una rapida inversione, le due volanti lo raggiunsero.
Matteo non oppose nessuna resistenza e non pronunciò nulla per tutto il viaggio che lo portò alla centrale.
Anche Robert, pur svenuto, fu portato in centrale.
I due ragazzi vennero messi in due celle separate e distanti tra loro, affinché non si potessero parlare.
Robert si svegliò con un gran mal di testa ed il fatto di trovarsi in cella, non si stupì più di tanto.
Era passato un medico a medicargli la botta, nulla di grave. Sdraiato sulla branda, aspettava di essere interrogato. Ma cosa poteva dire? Aveva pensato a mille storie, ma tutte portavano ad una conclusione sola: lui aveva ucciso Anne, sul coltello c’erano le sue impronte.
Forse in qualità di cittadino straniero, poteva godere di qualche attenuante o quanto meno, essere processato in patria. Potersi difendere utilizzando la propria lingua è sempre un vantaggio.
I suoi pensieri furono interrotti da un rumore di passi.
“Ecco ci siamo” pensò “questo è l’inizio della fine”.
Una figura si fermò davanti alle sbarre.
Robert inspirò profondamente “Eccomi agente, sono pronto a rispondere alle sue domande. Tanto so già che non mi crederà.”
“Perché non dovrei crederti, lo so che sei innocente.”
A quelle parole Robert aprì gli occhi e guardò in faccia l’uomo, era Matteo.
“Matteo!”
Il ragazzo sorrise e fece un cenno con il capo.
“Ma che diavolo ci fai lì?!”
“Sono venuto a prenderti o preferisci stare in cella?”
“Non capisco” disse mentre si alzava.
“In realtà sono un agente della Gendarmeria Vaticana”
“Che cosa! E cosa c’entra il Vaticano in tutto questo?”
“Se avrai pazienza di seguirmi risponderò alle tue domane e tu alle mie, d’accodo ?”
“Ok”
Matteo aprì la cella e i due dopo aver percorso alcuni corridoi, entrarono in una stanza.
La classica da interrogatorio, tavolo centrale, quattro sedie, vetro scuro che copriva una parete e nessun altro oggetto. La luce del tramonto entrava da una finestra alta dal suolo un paio di metri.
“Siediti Robert, non ti impressionare per la stanza. Non sei accusato di nulla, era l’unico posto tranquillo che ho trovato per parlare”
“Ora Matteo, spiegami cosa sta succedendo, ti prego.”
“Quello che sto per dirti è riservato, se una sola parola finisce al di fuori di questa stanza, verrai accusato di omicidio e finirai il resto dei tuoi giorni in carcere, ci siamo capiti?”
“Chiaro.”
“Tutto risale a 30anni fa. A quel tempo Anne e Thomas svolgevano ricerche in Costa d’Avorio, presso una missione. Stavano cercando una cura per la piaga di Burulì. Dopo anni di studi, scoprirono una sostanza che poteva curare le ulcere della pelle, ma non solo, i tessuti così trattati non subivano gli effetti dell’invecchiamento. Anne temeva che questa sua scoperta non venisse utilizzata per curare i malati, ma impiegata nella preparazione di prodotti per la cosmesi. Infatti, appena furono pubblicati i primi studi, ricevette una serie di offerte più o meno educate, per così dire, per aggiudicarsi il brevetto. Per tutelare la sua scoperta Thomas ed Anne raccolsero i loro appunti in due volumi, uno lo affidarono al responsabile della missione ed uno lo portarono via con loro. Solo chi li possiede entrambi può creare la sostanza.”
“Ok Matteo, quindi il tipo di questa mattina stava cercando uno dei libri. Un attimo, mi stai dicendo che Anne e Thomas pur potendo creare la cura, hanno lasciato morire delle persone per 30anni? Non ti credo, non lo avrebbero mai fatto.”
Matteo, preferì sedersi prima di continuare.
“A tutte le case farmaceutiche che si offrirono per produrre la cura, Thomas chiedeva un impegno scritto e di pubblico dominio, affinché producessero gratuitamente la sostanza, fino alla totale distruzione della piaga a livello mondiale. Solo a questa condizione avrebbero ceduto la formula e concesso di utilizzarla anche nella cosmesi. Ma nessuna casa accettò mai. Andarono in Germania, con fondi privati e tutti i loro risparmi, costruirono un laboratorio per produrre la sostanza, ma fu incendiato. La decisione di Anne di bloccare il progetto fu sofferta, ma sperava che prima o poi qualcuno avrebbe accettato la loro condizione. Non si aspettava un silenzio così lungo.”
Matteo sospirò e riprese il racconto.
“Hai ragione, l’uomo stava cercando il libro. Due settimane fa il missionario che custodiva l’altra metà è stato trovato assassinato. Era presso un istituto romano, dove trascorreva la sua vecchiaia. Ci aveva riferito del plico da tempo, ma nel suo alloggio non l’abbiamo trovato. Così siamo intervenuti, mandando uno dei nostri qui per sorvegliare Anne e Thomas. Ma purtroppo …”
“Per uno dei nostri intendi dire tu?”
“No, era il turista che stanno cercando da tre giorni. Non avendo ricevuto il solito rapporto quotidiano, mi hanno incaricato di sostituirlo e sono arrivato qui direttamente da Roma.”
“Cavolo, questa si che è una storia. Se non rischiassi l’ergastolo, farei fatica a crederti.”
“Ora è il mio turno, da quanto tempo frequenti il cottage e soprattutto come facevi a sapere del vano?”
“Ormai sono anni che vengo qui. I miei genitori mi ci portavano da bambino. A loro piaceva andare a caccia di mostri, come dicono da queste parti. Da allora Anne è diventata una zia acquisita e così quando posso vengo qui e mi fermo per un pò. Sono arrivato due settimane fa.
Per quello che riguarda il vano, Anne me lo mostrò tanti anni fa. Giocando a nascondino ci rifuggiamo lì dentro, mentre Thomas ci cercava per tutta casa. Mi disse che l’usava per nasconderci i soprammobili più preziosi che aveva. Ma non gli ho mai dato troppa importanza … fino ad oggi.”
“Considerato che abbiamo trovato quella specie di macete su una mensola, forse era proprio così.”
“Ma dimmi, Thomas come sta?”
“L’abbiamo portato in ospedale ed è sorvegliato per motivi di sicurezza. Il fisico regge, ma lo shock è stato forte. Ad ogni modo nulla di cui preoccuparsi, per fortuna.”
“Ma come mai è arrivato al cottage con i poliziotti?”
“Anne quella mattina, mentre ci preparava la colazione, ha visto qualcuno infilarsi nella cascina. Così ha chiamato Thomas sul cellulare per avvisarlo.”
“Non poteva avvisare te?”
“Ma per Anne e Thomas ero un semplice ospite.”
“Capisco. Il tutto però non mi torna?”
“Anne non era la prima volta che segnalava improbabili ladri, che miravano ai suoi preziosi soprammobili. Così quando capitava, gli agenti si presentavano armati, facevano un po’ di scena e la tranquillizzavano. Scroccavano un caffé e rientravano in centrale.
Così questa mattina gli agenti sono arrivati armi in pugno, pronti per la solita scena, ma ahimé questa volta Anne aveva ragione e hanno perso la vita.”
“Però da come parlavano con Thomas, mi sembravano molto agitati per una recita?”
Matteo scoppiò in una risata.
“Robert era solo rugby”
“Cosa?”
“Stavano discutendo della partita di rugby di ieri sera, a quanto pare non erano d’accordo su un fuorigioco. Me l’ha riferito Thomas.”
Robert rimase basito.
Si sentì bussare alla porta, un agente entrò.
“Capitano, Thomas è stato assassinato in ospedale. Morto per soffocamento.”

(Autore: Fabio Trenti)




Tra le possibili tracce che abbiamo ricevuto abbiamo deciso di scegliere quella di Fabio Trenti, autore del Capitolo I. E dopo un crescendo iniziale, in cui non sono mancati da subito i colpi di scena, ecco che la storia inizia a svelare qualcosa sul background. Non sappiamo ancora chi ha ucciso Anne, ma sappiamo perché. E iniziamo a scoprire anche qualcosa della vita di Matteo e Robert. Questo capitolo III segna quindi una sorta di punto di svolta. Tenendo conto che la data di chiusura progetto è fine febbraio (o comunque i primi di marzo) e che ci sono solo altri 4 capitoli a disposizione bisogna che tutto cominci a prendere una direzione netta.
Chi vuole contribuire a questo romanzo collettivo ne tenga conto, e si ricordi che deve andare avanti da questo punto, mandando il capitolo seguente (il Capitolo IV) entro e non oltre le ore 23 del 14/2 a bookmodena.noir@gmail.com
Per vostra comodità, qui potete trovare tutto il materiale proposto fino a questo momento, già in formato RTF, zippato.

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