giovedì 19 febbraio 2009

» Capitolo V (b)

La scatola di metallo conteneva una cassetta a tenuta stagna, con serratura a combinazione elettronica.
I tre rientrarono nel cottage per analizzarla. Miriam, dal solito zaino, tirò fuori vari aggeggi elettronici.
Ci fu un nuovo cambio di agenti e Matteo ordinò di aprire bene gli occhi.
Ora che avevano il libro, erano diventati il bersaglio principale.
Mentre Miriam e Robert cercavano di aprire la cassetta, Matteo si dedicò alla lettura dei documenti arrivati da Roma.
Per sicurezza si erano messi in cucina, le uniche via d’ingresso erano la porta e le tre finestre.
“Non possiamo tagliarla !?” sbottò Robert.
“No, rischiamo di rovinare il contenuto. Meglio sbloccare la serratura”.
“In queste cose ci vuole pazienza” disse Matteo sollevando un attimo gli occhi dalle carte “prova a digitare la tua data di nascita”
Robert compose sul tastierino la data e la cassetta si aprì.
“Uomo batte macchina” disse Miriam.
Il libro sembrava appena uscito da una tipografia, la tenuta stagna aveva fatto il suo dovere.
“Come hai capito che era la mia data di nascita?”
Matteo appoggiò il fascicolo “Perché so chi è l’assassino.”
Miriam che stava uscendo dalla porta si fermò “Chi è?”
Un ombra apparve alle sue spalle e con un colpo alla nuca la fece cadere al suolo svenuta.
Robert prese il libro e corse vicino a Matteo.
L’ uomo, imponente e vestito con una mimetica nera, entrò nella stanza.
Era la stessa figura che gli aveva sparato qualche giorno prima.
I tre rimasero in silenzio fissandosi, poi Matteo guardò Robert e disse “Coraggio Robert, saluta tuo padre.”
Robert impallidì, guardò prima uno e poi l’altro “Sei pazzo, è morto anni fa”
“Invece no” aveva risposto l’ombra, togliendosi il passamontagna.
Robert riconobbe quel viso, era lo stesso della foto che aveva trovato nel pomeriggio.
“Ma tu non puoi essere vivo, tu …“ e si accasciò su una sedia.
“Accomodati Gheorge” disse Matteo “abbiamo tempo, il prossimo cambio arriverà fra tre ore e agli agenti fuori avrai già pensato tu, giusto?”
L’uomo annui e si sedette.
“Robert lascia che ti spieghi un po’ di cose, così ti puoi riprendere dallo shock.”
“Io…”
“Leggendo i fascicoli arrivati da Roma e facendo due calcoli direi che è andata così.
Il laboratorio in Germania di Anne e Thomas era stato messo in piedi con i loro risparmi e l’intervento di un privato, tuo padre. Tutto procedeva al meglio e dopo due anni di lavoro intenso, si poteva iniziare la produzione e la distribuzione della cura. Durante questo periodo Anne e Thomas ospitavano la tua famiglia qui al cottage, per staccare dal lavoro e rilassarvi. I tuoi ricordi e le foto che hai trovato lo confermano. Ma tuo padre aveva altri obiettivi, cercò di scaricare Anne e Thomas dal progetto, ma scoprì che avere il libro non era sufficiente per ricreare la sostanza. Per la parte che mancava Anne e Thomas intervenivano nel processo produttivo a memoria e non avevano passato le informazioni a nessuno. Tentò di farsi dare tutte le istruzioni, ma nulla. Anne e Thomas mollarono tutto, presero il libro e tornarono qui, in attesa di tempi migliori.
Peccato che erano già arrivate ordinazioni e soldi da certi clienti, che non furono contenti quando scoprirono di non poter più avere quanto promesso. Così uno di loro bruciò il laboratorio, con all’interno tuo padre. Ma Gheorge fu salvato da qualcuno che lo teneva d'occhio da tempo, e a cui faceva comodo che tutti lo credessero morto: i servizi segreti tedeschi.
Quando a te e tua madre fu comunicata la morte di tuo padre e l’impossibilità di recuperare il corpo, perché carbonizzato; i creditori e le banche, non persero tempo e senza scrupoli si presero i vostri risparmi lasciandovi sul lastrico.”
“Basta così!” l’uomo aveva lo sguardo furente. Matteo fece finta di nulla.
“I servizi lo fecero perché tuo padre era in contatto con grossi gruppi che gestivano il contrabbando d’armi biologiche e con organi paramilitari interessati ad utilizzare la cura sulle loro truppe. Un uomo con una capacità di rigenerarsi superiore alla media è un bel giocatolo. I servizi da anni cercavano di incastrarlo, ma lui era stato abile a nascondere le tracce. Ora se lo trovavano servito su un piatto d’argento, perché per il resto del mondo non esisteva più. Ma per mettere le mani sui suoi contatti e clienti, doveva vivere. Chiesero aiuto ad Anne e Thomas, che accettarono. Nella cascina qui a fianco Thomas preparava la sostanza ed Anne la sigillava in piccole fiale che nascondeva nei soprammobili, riponendoli sulle mensole nel vano sotto la scala. Un nostro uomo, un frate, passava di qui mensilmente, prendeva una fiala e la portava a Berlino. Spacciandola per acqua benedetta, passava inosservata e la somministrava a tuo padre. Come vedi i risultati sono stati buoni, ha l’aspetto di trent’anni fa.”
“Non capisco perché non ti abbia ancora ucciso, gonnella.” disse l’uomo.
“Chi aveva dato fuoco al laboratorio, se avesse scoperto quello che Anne e Thomas stavano facendo, non ci avrebbe pensato due volte a farli fuori, ecco perché tanta segretezza. Una volta guarito, la fornitura di fiale cessò. Tuo padre continuava a non fornire informazioni sui suoi contatti ed i servizi continuarono a tenerlo rinchiuso. Come vado fin qui?”
L’uomo non rispose.
“Ma qualche settimana fa ad un vecchio cliente, giunse la voce che Gheorge era ancora vivo, e riuscì a farlo fuggire. E come sdebitarsi con un amico che ti libera dopo decenni di prigionia, se non fornendogli in esclusiva la cura. O mi sbaglio?”
L’uomo non si mosse.
“Avendo le giuste informazioni, si recò a Roma. Lì ha ucciso il missionario e recuperato il libro.
Poi è venuto qui, ha scoperto l’agente di supporto ed ha sistemato pure lui.
Rimanevano Anne e Thomas. Quella mattina si sbarazzò di Lola, così non avrebbe abbaiato
allarmando tutti noi. Poi si infilò nella cascina aspettando il momento propizio.
Thomas era uscito, bastava entrare, catturare Anne, ammazzare gli ospiti e al suo ritorno
lo avrebbe ricattato per avere l'altro libro.
Ma qui capita un imprevisto.”
Indicando Robert disse “Tu.”
“Anche se uomo ormai, ha riconosciuto suo figlio. Così con il cellulare chiama, Anne risponde, scambiano qualche parola. A quel punto lui è già in casa e sa di preciso dove si trova lei e noi due. Aspetta nel vano e quando esce dalla cucina l’afferra. Ma vede dalla finestra l’arrivo degli agenti con Thomas, così il piano originale salta e la uccide. Torna nel vano e lascia il coltello. Quando usciamo dalla finestra dietro, spaventati dai passi di sopra, ne approfitta per salire e fuggire nella cascina.”
“Bravo” disse l’uomo “Ma se io ero nel sottoscala, chi camminava al piano superiore?”
“Nessuno. Quando siamo tornati nel vano, ho notato sul muro ricoperto dalla muffa, che in alcune parti era salata via. Come se qualcuno l’avesse preso a calci. Scommetto che facendo così rimbomba e crea l’illusione di passi.”
L’uomo non rispose.
“A quel punto si gioca tutto, spara come un pazzo, evitando te e Thomas, ma non riesce a catturarvi. Quando finiamo in prigione, per lui è troppo rischioso avvicinarsi. Così fa visita a Thomas, ma lui non parla e lo soffoca. Questa mattina, vedendoci cercare, ha pensato di evitarsi la fatica e se fosse saltato fuori il libro, sarebbe venuto a prenderselo. Ed eccolo qui infatti.”
“Vedo che da Roma hanno mandato uno bravo, peccato debba ucciderti.”
Robert guardò quel uomo, che era suo padre, ma anche un assassino e nessun pensiero girava per il verso giusto, disse solo“Papà, come hai potuto…”



(Autore: Fabio Trenti)

E questo è il secondo dei due capitoli V che abbiamo deciso di mettere in gara, ed è il proseguimento del capitolo IV (b). Avendo trovato particolarmente interessanti più di un capitolo, tra quelli pervenuti, abbiamo deciso di continuare entrambe le strade aperte in precedenza. E quindi avete due possibilità di scelta come base per il capitolo VI (il penultimo capitolo di questa storia): leggere prologo, capitolo I, capitolo II, capitolo III, capitolo IV (a) e capitolo V (a) e proseguire in quella direzione (con il maligno che vena di horror una storia inizialmente solo giallo/noir) oppure leggere prologo, capitolo I, capitolo II, capitolo III, capitolo IV (b) e capitolo V (b) e proseguire questa direzione (con la scoperta che l'assassino è il padre di Robert). Una volta fatta la vostra scelta, trasformatela in un testo tra i 3000 e i 7000 caratteri, e inviatelo sempre a bookmodena.noir@gmail.com (con la nota di liberatoria, come da regolamento) entro martedì 24, ore 23. Sappiate che in base alla qualità di quanto arriverà valuteremo se continuare un solo filone (eliminando l'altro), o se provare a "giocare" anche con il capitolo VII con due tracce distinte tra cui scegliere.

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